PRATO. Il modello di collaborazione sviluppato a Prato per contrastare l’illegalità diventa una buona pratica da esportare a livello nazionale, facendo prendere forma a un vero e proprio “modello Prato” che è stato oggetto di approfondimento per dare vita a un progetto pilota. Lo ha annunciato ieri mattina Francesca Cappiello, funzionaria del Ministero dello Sviluppo Economico presentando i risultati preliminari del rapporto che sarà predisposto dal Censis sulla situazione delle misure sulla contraffazione adottate nel nostro territorio. Prato sarà infatti inserita all’interno di un progetto pilota per la sperimentazione delle “Linee guida in materia di prevenzione e contrasto al fenomeno della contraffazione” adottate nel 2015 che ha già coinvolto Roma, Milano e Palermo, ma che a Prato avrà una declinazione diversa, dovendo prendere atto dell’esperienza del territorio in questi anni. «È importante che ci sia riconosciuto questo ruolo di laboratorio per il modello di intervento sull’anticontraffazione che abbiamo elaborato in questi anni, lavorando “sul campo” – ha commentato il sindaco Biffoni – La collaborazione tra le varie forze coinvolte in questi anni è stata straordinaria, la scelta del Mise è un riconoscimento importante». Il Ministero, insieme al Censis, ha realizzato alcuni studi di approfondimento e di individuazione dei rischi in materia di contraffazione che dovrà far emergere indicazioni operative utili a definire vere e propri piani di intervento da parte delle Prefetture.
04 ottobre 2016 – iltirreno.gelocal.it
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