I cambiamenti avvenuti nel mondo del lavoro a causa dell’andamento epidemiologico ancora in corso, lo smart working in generale, la stagione estiva e gli eventi sportivi come Euro 2020 hanno generato l’assenteismo “tattico” dei dipendenti per vari motivi di seguito approfonditi e dall’altro hanno influenzato la produttività dell’economia. I comuni, gli enti pubblici e le aziende sono coinvolti in questo fenomeno, motivo per cui si presenta l’esigenza di capire come procedere e se eventualmente se eventualmente avviare indagini utili per un eventuale licenziamento per giusta causa. A tale proposito le agenzie investigative risultano il principale strumento di aiuto.
Sommario
L’assenteismo si verifica quando il tasso di assenza dei dipendenti si alza notevolmente rispetto alla media per cause che non costituiscono una motivazione valida.
Come brevemente anticipato, avvenimenti quali la pandemia, la stagione estiva e le competizioni sportive, hanno fatto sorgere degli interessi e delle esigenze. Il Covid ha imposto un distanziamento sociale che ha portato le aziende e i comuni ad accelerare il percorso del lavoro a distanza, positivo per quanto riguarda la flessibilità e il miglioramento delle qualità di vita, ma negativo in riferimento all’aumento dell’assenteismo fraudolento anche determinato dall’aver allentato i maggiori controlli richiesti sui lavoratori ed in alcuni casi, per cercare di evitare il contagio. Va precisato che non si può parlare di assenteismo quando si manca dal posto di lavoro in modo giustificato, per emergenze di tipo familiare o per ferie che siano state pianificate o prenotate con il dovuto anticipo dal dipendente.
Oltre all’emergenza sanitaria, l’assenteismo è stato incentivato anche dalla stagione estiva che porta con se la voglia di prendere una pausa dal lavoro. Anche gli eventi sportivi più recenti, quali ad esempio gli europei di calcio e le olimpiadi hanno causato un aumento di tale fenomeno, collegato invece, all’esigenza di lavoratori tifosi di essere presenti a questi eventi, indipendentemente dall’orario lavorativo.
In generale, questo fenomeno può verificarsi all’interno dei comuni ed enti pubblici oppure delle aziende. L’impatto generato su queste realtà è simile in alcuni punti, ma fondamentalmente diverso.
Tramite i comuni e gli enti pubblici la pubblica amministrazione garantisce ai cittadini la fruizione di servizi ad interesse generale. Pertanto, l’assenteismo causa un gap nella predisposizione di questi servizi impedendo sia il rispetto delle linee normative statali riguardanti i servizi pubblici che lo Stato è tenuto a garantire per Costituzione. Altro effetto generato è quello di non consentire la fruizione adeguata del denaro proveniente dalle tasse dei contribuenti.
D’altra parte abbiamo le aziende con i rispettivi datori di lavoro, degli enti privati, per cui tale fenomeno risulta più che destabilizzante ripercuotendosi sulla possibile e potenziale diminuzione o mancanza del fatturato. Un ulteriore effetto che si verifica per questi soggetti è l’arresto della crescita aziendale. In questo modo, l’azienda trova difficoltà ad organizzare il lavoro in modo conveniente per l’adattamento sul mercato e per restare al passo con la competitività e la gestione innovativa delle risorse sia interne che esterne.
I rischi di assenteismo sono legati a fattori come la dimensione dell’ente, il numero dei dipendenti e l’analisi di situazioni simili già verificatesi. A tale proposito, è necessario precisare che negli enti pubblici, più che in ogni altro ambito, si presenta il problema delle verifiche sui dipendenti amministrativi statali, in relazione al rispetto delle norme riguardanti la privacy. Diversamente, ma in modo simile, per le aziende si presenta l’esigenza di controllo sui lavoratori da parte dei CEO.
Per concludere, nonostante le diversità negli effetti e nelle dinamiche interne, le persone citate responsabili del personale possono usufruire dell’assistenza di agenzie investigative specializzate nei controlli di questo tipo per indagare o verificare casi di assenteismo individuati.
Le principali cause di assenteismo sul posto di lavoro sono varie, in generale si tratta di assenze non pianificate; una volta individuate, sarà possibile procedere per analizzare e riconoscere se questo fenomeno sia da considerare come un problema oppure una minaccia per l’azienda e la produttività. La principale causa di assenteismo deriva da infortuni o richieste di malattia, particolarmente alte nei mesi invernali quando il raffreddore, la tosse o altri sintomi influenzali sono più diffusi. La finta malattia o il finto infortunio poi, si presentano come le alternative più comuni con riferimento a questo tipo di escamotage. Si tratta del tipo di approccio più comune, ma anche di quello più subdolo, essendo che si presenta a tutti gli effetti come un tipo di assenteismo fraudolento. La simulazione di uno stato di malattia può essere considerata come un inadempimento contrattuale se si presenta come un evento che impedisce la prosecuzione seppur temporanea del rapporto di lavoro.
Anche il finto infortunio si colloca nella stessa categoria, spesso utilizzato come scappatoia per partecipare a colloqui di lavoro o per condurre una seconda attività lavorativa. Anche questo tipo di condotta, infatti, rientra nel possibile inadempimento contrattuale, ugualmente quando l’infortunio sia davvero esistente, ma si tentino di prolungare i tempi di riabilitazione o di guarigione senza scopo necessario se non quello di assentarsi dal lavoro. Anche cercare di ostacolare la guarigione costituisce una causa rientrante nel finto infortunio.
Si stima che la perdita economica dovuta a malattie o infortuni ammonti a circa 25 miliardi di euro. Inoltre la pandemia dovuta al Covid-19 ha contribuito ad aumentare questo tipo di causa, dimostrando l’impatto sempre più devastante che le malattie fisiche e l’assenza che ne deriva possano influenzare la forza lavoro delle aziende.
Seconda causa tra le più comuni è quella della falsa attestazione di presenza sul luogo di lavoro, realizzata tramite la timbratura fittizia del tesserino identificativo utilizzato per monitorare le ore di presenza e di assenza. In base a tutti i contratti di lavoro, il badge deve essere considerato come un oggetto personale, che non può essere ceduto a terzi. Questo tipo di comportamento, inoltre, costituisce una violazione del rapporto di fiducia e può senza dubbio costituire anche una violazione dei doveri di buona fede e diligenza che il lavoratore è tenuto a rispettare.
Un ulteriore motivo di assenteismo, difficile da riconoscere è dovuto ad episodi di molestie o di bullismo che possono verificarsi sul posto di lavoro fino a causare stress o ansia tale nel dipendente da portarlo ad assentarsi dal lavoro. Talvolta, gli episodi di bullismo provengono da dipendenti di più alto grado o da un responsabile, motivo per cui i lavoratori a volte preferiscono
non reagire optando per l’assenza ingiustificata, probabilmente senza comprenderne a pieno i rischi.
Per quanto riguarda i riferimenti normativi in questo ambito esistono numerose leggi da prendere in considerazione. In primo luogo, vi è la norma relativa alla possibilità di licenziamento per giusta causa secondo l’art. 55 quater del decreto legislativo 165 del 2001. Inoltre, risulta di particolare importanza anche l’art. 2119 del Codice Civile secondo cui esiste la possibilità di recesso da un contratto di lavoro prima della scadenza del termine o senza preavviso, a seconda del tipo di contratto stipulato, nel momento in cui viene rilevata una causa che impedisce il proseguimento del contratto secondo le modalità in esso concordate.
In ultimo il già citato DDL concretezza che ha lo scopo di contrastare l’assenteismo e di prevenirlo tramite la predisposizione di strumenti che possano disincentivare i dipendenti da comportamenti di questo tipo. Sono state approntate a tale scopo procedure di controllo che possano essere utilizzate e rivolte alle pubbliche amministrazioni, per assicurarsi che azioni pervasive non danneggino l’azienda. Si prevede infatti, che vengano considerati i bisogni dell’azienda in modo che possano essere stimati i danni che potrebbero verificarsi nel caso in cui i dipendenti continuino ad assentarsi. Con questo disegno di legge si introduce inoltre la previsione di un organismo che possa effettuare delle verifiche riguardo le azioni e gli adempimenti del dipendente in questione, in modo da evitare uno spreco delle risorse sia di tipo privato che pubblico nel caso in cui la causa dovesse essere perseguita.
Il maggior rischio che il dipendente corre è senz’altro quello del licenziamento che potrebbe essere disposto per giusta causa, in caso di dimostrazione che le azioni poste in essere siano in grado di danneggiare l’azienda per malfunzionamento e gestione delle risorse in modo sconveniente e tra l’altro, indipendente dalle sue volontà.
A completamento del discorso pratico su come le cause di assenteismo descritte nel capitolo precedente possano verificarsi, citeremo alcuni dei casi più eclatanti e dimostrativi accaduti di recente. Cominciamo con il caso della dipendente di una società inglese che si è assentata dal lavoro per accettare un’offerta ricevuta all’ultimo minuto per assistere alla partita dell’europeo in cui la sua nazione avrebbe giocato. Il motivo per la sua assenza è stato quello della malattia, ma a tradirla è stata, che ci crediate o no… la tv. Ebbene, come avviene durante i match sportivi, le telecamere riprendono in modo random i tifosi, la sfortuna di questa donna è stata proprio quella di essere inquadrata in un momento di esultanza. Durante lo svolgimento della partita, i datori e colleghi hanno riconosciuto la lavoratrice sullo schermo e questo ha funzionato come una più che giusta causa di licenziamento, che infatti è avvenuto, ad effetto immediato.
Il caso in questione dimostra che molto spesso si cerca di mentire al proprio responsabile anche perché si teme che i datori di lavoro non comprendano i propri bisogni nella richiesta e quindi concessione di un giorno libero di lavoro, ma in realtà i dipendenti ignorano i gravi rischi che potrebbero innescare con tale comportamento.
Per concludere con la fine di questo caso, il licenziamento non è stato impugnato dalla donna, che, anche volendo non avrebbe potuto controbattere in alcun modo considerando le prove di cui l’azienda era in possesso.
Una situazione analoga di assenteismo sul lavoro è accaduta anche nel nostro Paese, e gli europei di calcio hanno senz’altro incentivato. Interessante a tale scopo il caso dei ben 25 lavoratori di un’azienda di rifiuti siciliana che si sono dati malati proprio nelle ore in cui l’Italia avrebbe giocato. La Guardia di Finanza, infatti, ha effettuato verifiche ed a seguito di queste è risultato che circa 28 dipendenti avevano ingaggiato un collega per farsi strisciare il cartellino che certificasse la loro presenza sul luogo di lavoro. Diversamente dall’epilogo precedente, i dipendenti non sono stati licenziati ma condannati ad un salato risarcimento per le ore di lavoro dichiarate ma non coperte effettivamente. L’amministrazione comunale del Paese ha dichiarato che verranno prese misure disciplinari del tutto intransigenti verso i lavoratori con la predisposizione ulteriore di un meccanismo di controllo sulle prestazioni dei dipendenti.
Le statistiche che raccolgono i dati generali sui casi di assenteismo dei dipendenti pubblici mostrano come ci siano delle categorie di lavoratori che più di altri tendono ad assentarsi per motivi non giustificati: al primo posto ci sono i vigili urbani, poi i dipendenti della presidenza del consiglio, quelli che lavorano presso le agenzie fiscali, i ministeri, i dipendenti scolastici, poi i vigili del fuoco ed infine gli istituti di ricerca e le università.
Dopo aver analizzato le cause ed alcuni casi pratici legati a questo fenomeno, è importante capire come procedere nel momento in cui quanto accaduto sia classificato grave al punto da impedire la prosecuzione del rapporto di lavoro. Questo accade perché il solo assenteismo dal luogo di lavoro di fatto non basta a giustificare il licenziamento. Si chiama assenteismo cosiddetto tattico, quello individuato dalla corte di Cassazione come funzionale a rendere non produttive le proprie prestazioni per scopi personali non comunicati al datore di lavoro, pregiudicando in questo modo l’azienda.
Il primo consiglio è quello di procedere con dei controlli nei confronti dei lavoratori che hanno suscitato sospetti. La giurisprudenza ritiene che questo tipo di controllo debba essere effettuato dal datore di lavoro, che deve raccogliere tutti gli elementi di prova verso il lavoratore. Quello che si richiede al datore di lavoro è verificare e dimostrare, in questa fase iniziale, la causa futile o la mancanza di causa delle assenze verificatesi che hanno determinato il danneggiamento del rapporto fiduciario dei soggetti al punto da dover interrompere il contratto di lavoro. Solo questo fornirà una base solida per giustificare un eventuale licenziamento per giusta causa avente come movente l’assenteismo reiterato non giustificato.
Tra i moventi del licenziamento per giusta causa più comuni ci sono le cause false o di raggiro delle leggi attuali. Sono questi i casi che determinano il sorgere del fenomeno di assenteismo cosiddetto fraudolento, cioè posto in essere allo scopo di perseguire interessi personali fornendo false giustificazioni al proprio datore di lavoro e quindi utilizzando comportamenti potenzialmente danneggianti per l’azienda.
I controlli sono fondamentali perché oltre ai casi in cui vengano perseguiti comportamenti fraudolenti, esistono anche situazioni in cui il licenziamento per assenteismo risulta non fondato se l’assenza del dipendente sia giustificata da esigenze reali di necessità quali emergenze familiari, problemi di salute o altro previsto dalle normative vigenti.
Uno dei modi per contrastare il fenomeno di assenteismo potenzialmente pericoloso per l’azienda è usufruire dell’assistenza di un’agenzia investigativa specializzata nel settore come la Luciano Ponzi Investigazioni, che si occupa di effettuare tutte le indagini necessarie che possano porsi a fondamento del licenziamento per giusta causa nei confronti del dipendente assenteista. L’attività di investigazione viene svolta a step e nel rispetto delle linee guida della privacy del dipendente. Come prima cosa, verrà approntato un piano di valutazione e analisi delle opportunità con cui procedere tramite la considerazione dei rischi, dei costi e dei risultati potenzialmente raggiungibili. L’approntamento di una strategia accuratamente predisposta aumenta le possibilità di successo.
L’agenzia di investigazioni Luciano Ponzi si occupa dal 1958 di assistenza ad aziende e datori di lavoro, nei casi di controllo dei dipendenti infedeli, verifica dell’assenteismo e altre situazioni quali indagini commerciali e finanziarie per recupero crediti, antisabotaggio industriale e tutela dei brevetti o dei marchi. Le investigazioni per assenteismo richiedono una competenza specifica che possa prevenire il fenomeno tramite controlli posti in essere con lo scopo di tutelare l’azienda dall’interno. Sarà possibile richiedere una consulenza per analizzare gli elementi della fattispecie concreta, stilando una lista degli interessi principali per l’azienda e dei modi più convenienti secondo cui procedere.