Solitamente un individuo si approccia al mondo delle droghe perché si trova in una situazione sgradevole, che può essere sia mentale che fisica. Purtroppo si ha la convinzione che queste sostanze siano in grado di recare sollievo in caso di emozioni quali la tristezza e la noia. Il sollievo risulta essere solo momentaneo.
A differenza di ciò che si possa pensare la cocaina non danneggia solo la struttura celebrale, ma va anche a modificare la personalità di chi ne fa uso e ciò compromette sia la vita sociale che la vita lavorativa.

Subito dopo aver assunto queste sostanze l’individuo tenderà a sentirsi onnipotente, più attivo ed energico.
Questa sostanza come molte altre droghe, crea dipendenza; nella fase di astinenza il soggetto può manifestare irritabilità associata però ad un senso di vuoto e di abulia che, non riuscendo a essere tollerati, portano il soggetto a fare nuovamente uso della sostanza. Spesso in questo momento la persona prova anche forti sensi di colpa. Uno dei disturbi principali dovuto al consumo di queste sostanze è il craving, cioè un bisogno compulsivo di avere sempre maggiori quantità di sostanza a disposizione, anche se non si rileva più dipendenza fisica.

Per riuscire a sostenere al meglio un individuo che ha fatto uso di cocaina è necessaria la presenza di figure professionali come: medico psichiatra, psicologo, psicoterapeuta, educatori e assistenti sociali. Essi hanno il compito di valutare l’intervento più appropriato per quella persona in modo da permetterle di ricostruirsi una vita sociale e lavorativa.
Non solo la cocaina genera dei disturbi nella persona, infatti tutte le droghe, dalle più leggere alle più pesanti, hanno degli effetti collaterali.
Il problema principale delle droghe è di natura psichica. Infatti l’individuo ferito crede che le droghe possano curare queste ferite. Tale convinzione non è completamente errata: le droghe recano una momentanea sensazione di sollievo, ma questo sollievo è solo parziale temporaneo. Le droghe non solo falliscono nel risolvere le condizioni indesiderate che sono alla base, ma possono portare alla dipendenza, come precedentemente spiegato nel caso della cocaina.

Le droghe risultano essere molto pericolose poiché recano danni celebrali non solo se si è stati pesantemente tossicomani, bastano infatti piccole dosi di sostanza per sperimentare diminuzione di lucidità mentale, annebbiamento o altri effetti.

Purtroppo tra i giovani si ha la convinzione che le droghe leggere come la marijuana non rechino danni, ma non è così. Infatti tra gli effetti negativi vi sono: stato confusionale, reazioni di panico, ansietà, paura, senso di inutilità e perdita dell’autocontrollo. Tra le persone che consumano marijuana abitualmente e in grosse dosi vi è chi sviluppa una “sindrome amotivazionale”, caratterizzata da passività, demotivazione e ansia.

Fonti:
psicologi-italia.it
romagnosi.it

 

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