Fiorano. Un concorrente paga un dipendente dell’azienda della famiglia Milani, entra nel database e contatta tutti i clienti

FIORANO. Erano riusciti a convincere un dipendente, che poi ha ammesso le proprie colpe, a spalancare le porte dei segreti industriali della Gmm. Un concorrente d’Oltresecchia ha attinto così a piene mani, acquisendo importanti dati commerciali riservati, grazie ai quali non solo ha contattato e si è proposto a clienti e fornitori dell’azienda fioranese, ma ha anche elaborato e comunicato offerte commerciali dirette ed idonee al loro accaparramento o comunque ad interrompere il rapporto in essere con Gmm a proprio vantaggio. Ma quell’operazione di spionaggio è stata scoperta da Attilio Milani, a capo dell’azienda familiare, storica impresa specializzata in trasmissioni meccaniche e che impiega una quarantina di dipendenti. Il sospetto è stato rapidamente confermato e l’imprenditore, molto conosciuto anche nel mondo del calcio dilettantistico e rappresentanto dall’avvocato Silvia Piccinini, ha chiesto l’intervento dei carabinieri della caserma fioranese. Una denuncia che non è caduta nel vuoto e anzi il maresciallo Mosto con i suoi uomini, su delega del pubblico ministero Antonella Scandellari della procura di Bologna, che competente per la materia, sono riusciti a ricostruire i fatti.

Si è così arrivati a perquisizioni mirate a Sassuolo e Villalunga e sequestri di materiale probatorio, utile a confermare l’illecito sistema di spionaggio. «Sono stati riscontrati gravi illeciti – spiegano dalla Gmm – che hanno turbato l’attività lavorativa per un tempo prolungato, pregiudicando significativamente l’esercizio del commercio. È ancora presto per tirare le somme dei danni, perché ancora si prolungano gli effetti dei reati perpetrati».

«Occorre anche verificare – aggiunge Attilio Milani – se i clienti ed i fornitori della G.M.M., loro malgrado coinvolti nell’attività criminosa altrui, intendano prendere le distanze dai colpevoli ed occorre altresì che cessino le condotte di concorrenza sleale».

Perché, se il dipendente si è già pentito, non lo stesso ha fatto il concorrente d’Oltresecchia. «La magistratura indaga – aggiungono dall’azienda fioranese – ma almeno i colpevoli sono noti. La Gmm s.r.l. è fiduciosa che il mercato censuri nei fatti condotte illecite ed illegittime, quali quelle perpetrate, arrivando ad espellere e comunque isolare l’operatore che non sappia concorrere secondo correttezza e nel rispetto della legge».

«In tanti anni di attività – ricorda Milani – ho capito che è la correttezza dell’operare che vale “anche perché chi agisce nell’illegalità, lo fa anche con i propri clienti e fornitori e nessuno di questi ha interesse ad operatori di questo tipo”. Ora il punto è garantire ai propri dipendenti il ripristino delle condizioni per lavorare».

21 luglio 2016 – gazzettadimodena.gelocal.it – A cura di Francesco Dondi

Puoi leggere l’articolo al seguente link: Spionaggio industriale contro la Gmm

 

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